Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,