Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe