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Pensier, che mentre di formarmi tenti

Pensier, che mentre di formarmi tenti
    L’amato volto e come sai l’adorni,
    Tutti da l’opre lor togli e distorni
    Gli spirti lassi al tuo servigio intenti
Dal tuo lavoro omai cessa, e consenti
    Che ’l cor s’acqueti e ’l sonno a me ritorni,
    Prima che Febo, omai vicino, aggiorni
    Queste ombre oscure co’ bei raggi ardenti.
Deh! non sai tu che piú sembiante al vero
    Sovente ’l sogno il finge e me ’l colora,
    E l’imagine ha pur voce soave?
Ma tu piú sempre rigido e severo
    Il figuri a la mente, ed ei talora
    La ritragge al mio cor pietosa e grave.

Ragiona col suo pensiero pregandolo che cessi da le sue operazioni e
che consenta che ’l sogno gli rappresenti la sua donna.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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