Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ho conosciuto donne poco serie, prive di "dignità". Eppure,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia