Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,