Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,