Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine