L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione