È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.