Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.