Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,