Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito