L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
La vita é come una patatina al for… Lo sai che fa male. Ma come fai a non mangiarla.
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto