Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.