Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.