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Come la ninfa sua fugace e schiva

Come la ninfa sua fugace e schiva,
    Che si converte in fonte e pur s’asconde,
    L’innamorato Alfeo per vie profonde
    Segue e trapassa occulto ad altra riva,
Ed irrigando pallidetta oliva
    Co’ bei doni se ’n va di fiori e fronde,
    E non mesce le salse a le dolci onde
    E dal mar non sentito in sen le arriva:
Cosí l’anima mia, che si disface,
    Cerca pur di madonna, e lode e canto
    Le porta in dono ed amorosa pace;
Ma le dolcezze sue non turba in tanto
    Fra mille pene il mio pensier seguace
    Passando un mar di tempestoso pianto.

Assomiglia il suo dolce pensiero amoroso, che non è mescolato con gli altri amarissimi, al favoloso Alfeo, che passando sotto il mare per congiungersi con Aretusa non mescola l’acque salse con le dolci.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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