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Tasson, qui dove il Medoaco scende

Tasson, qui dove il Medoaco scende
    A dar tributo d’acque dolci al mare,
    Al crud’Amor d’onde turbate e amare
    Da me tributo non minor si rende;
E tra queste ombre, ove non luce e splende
    Raggio che le mie notti apra e rischiare,
    Cerco il mio Sol, né suo vestigio appare
    Se non l’ardore onde mill’alme accende;
Che scorgo appresso il foco, ovunque io guarde,
    Che già diffuse sua beltà fra noi,
    E descritto si legge in mille carte.
Lasso! ei ben volle in sua memoria parte
    Di quel lasciarne ond’uom si strugge ed arde,
    Ma tutti portò seco i raggi suoi

Al signor conte Ercole Tassone, dicendo che per la lontananza de la sua
donna è mancata la sua luce ma non il suo ardore.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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