Follia sulla riga di una lacrima Follia sulla riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
Festa dei Fiori a Primavera Quando la preghiera si fa confusa, malinconica e lontana,
La Luna scende le scale sul crinale, tra stelle e tramonti a volte, al naturale, a volte sulla scena,
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene
Il Pesto a Firenze Il pesto a Firenze ha il sapore del Giglio; in grembo di focaccia si gusta alla faccia
Vivi il tempo della morte Vedi il tempo della morte battere in ogni cadenza vivilo, tracciane ogni sequenza;
Vecchi! Siamo uno scalino del futuro, e ci riguardate come un’anta,
Non insisti, consisti! Interloquenze Parli o
Strizza gli occhi alla notte, vela i suoi torpori di quieto silenzio, penetra i suoi fitti spessori di denso volume
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi
Sfilavano come stelle o fiocchi di neve, sublimi ed inerti, madidi e avvolgenti, mentre
Piu’ a Nord ( dedicata ad Albert Einstein ) E’ il senso spinto verso l’infinito,