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La Luna scende le scale

 
La Luna scende le scale
sul crinale,
tra stelle e tramonti
a volte, al naturale,
a volte sulla scena,
in passerella
o sul luogo
di un gesto criminale
o su fato di legenda,
soprannaturale,
a volte
e’ filo di falce,
limpida,
a fianco di un amore,
a volte
si accompagna
alle favole,
tenera, ovattata
di magica
armonia,
spalancata
sulla finestra,
al davanzale
dove sogna di fiaba e
e
respira
di fantasia,
la fronte
di un bambino
dentro
il letto,
ma con gli occhi
aperti,
tesi,
su, piu’ su’
un po’ piu’ su’,
oltre il soffitto,
piu’ in alto
del comignolo di un tetto,
a volte,
leggendaria,
figlia del cielo
notturno,
al calar del sole,
si scruta,
tra un pianeta, un aereo
ed un corpo astrale,
lasciandosi sfilare,
maestosa,
mesta,
cadenzata,
in fase armonica,
ed in frequenza
astronomica,
ritmica
e puntuale,
in scansione del tempo
in transito serale
in rispetto al calcolo
virtuale
di proiezione
od all’angolo di
posizione
stimato
al notturnale,
davanti
al mio
cannocchiale.
 
Piatra Neamt  29 luglio 2008

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