Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.