Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.