Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.