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Con qual focil meraviglioso, Amore

Con qual focil meraviglioso, Amore,
    Il mio bel foco hai desto,
    E di qual selce tratto il vivo ardore?
 Né ferro trasse il tuo vivace foco
    5Né fuor di pietra ripercosso uscío,
    Ma da la scorza d’un bel lauro è nato.
E chi serba la fiamma in freddo loco?
    O chi la tempra in guisa, o signor mio,
    Che non avvampi l’arboscello amato?
La natura, non io, per nostro onore:
    Suo miracolo è questo.
    Io d’esca in vece l’avvicino al foco.

Parla con Amore del suo fuoco uscito da un lauro, e intende metaforicamente
l’amoroso desiderio nato da la bellezza di Laura.

#(XviRimeD’amoreSecolo)

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