Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,