Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.