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Veggio, quando tal vista Amor impetra

Veggio, quando tal vista Amor impetra,
    Sovra l’uso mortal madonna alzarsi,
    Tal che rinchiude le gran fiamme ond’arsi
    Meraviglia e per tema il cor impetra.
Tace la lingua allor e ’l piè s’arretra
    E son muti i sospiri accesi e sparsi,
    Ma nel volto potrebbe ancor mirarsi
    L’affetto impresso quasi in bianca petra.
Ben essa il legge e con soavi accenti
    M’affida, e, forse perché ardisca e parle,
    Di sua divinità parte si spoglia.
Ma sí quell’atto adempie ogni mia voglia,
    Ch’io non ho che cercar né che narrarle,
    E per un riso oblío mille tormenti.

Dice che quando vede la sua donna rimane cosí contento de la sua cortesia,

che si scorda tutti i tormenti i quali ha sopportati per lei.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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