Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi