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Al zucchero, a la mula, a le candele

Al zucchero, a la mula, a le candele,
aggiuntovi un fiascon di malvagia,
resta sì vinta ogni fortuna mia,
ch’i’ rendo le bilance a san Michele.
 Troppa bonaccia sgonfia sì le vele,
che senza vento in mar perde la via
la debil mie barca, e par che sia
una festuca in mar rozz’e crudele.
 A rispetto a la grazia e al gran dono,
al cib’, al poto e a l’andar sovente
c’a ogni mi’ bisogno è caro e buono,
 Signor mie car, ben vi sare’ nïente
per merto a darvi tutto quel ch’i’ sono:
ché ’l debito pagar non è presente.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime secolo)

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